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Immagine del redattorePaolo Salvi

ALLEYRAS (loc. Vabres) (Haute-Loire, 43, Auvergne), Église Saint-Grégoire de Vabres

Aggiornamento: 18 gen

Il borgo di Vabres con al centro la chiesa di Saint-Grégoire

STORIA Anticamente parrocchiale, questa chiesa in origine era una cappella castrale, dipendente dal castello attualmente in rovina e composto da un donjon, da corpi di fabbrica e dalla cinta di mura. La sua importanza era data dal trovarsi su un percorso secondario del Cammino di Compostela, che passava appunto per il ponte di Vabres sull’Allier. Dal XIII secolo era tra i possedimenti dei baroni di Apchier i cui discendenti lo tennero fino alla Rivoluzione. Nel 1667 una sentenza della corte di giustizia straordinaria impose di radere al suolo il castello, come punizione dei reati dei proprietari. Tuttavia, la piccola chiesa castrale venne conservata ed eretta a parrocchiale.                 Durante la Rivoluzione la chiesa venne saccheggiata, quindi venduta come bene nazionale ed acquistata da un cittadino di Alleyras che la ridusse in ovile. Nel corso del XIX secolo però venne riacquistata dal Comune che si adoperò in lavori di restauro, che portarono alla ricostruzione della navata in stile neoclassico. Nuovi lavori di restauro sono stati condotti più recentemente: nel 1982 la sabbiatura delle pietre, la riparazione dei rivestimenti e la costruzione dell’altare; nel 2005 il rifacimento del tetto e il consolidamento del campanile; nel 2009 il restauro della facciata.  


La facciata della chiesa con l'ampio portale romanico in pietra bicroma

ARCHITETTURA

La chiesa di Saint-Grégoire, che domina il borgo di Vabres sulla riva sinistra dell’Allier ai piedi delle rovine del castello, è in un recinto dove trova sede il piccolo cimitero. Di modeste dimensioni, l’aula è costituita da una navata unica e da un’abside ed è costruita con l’utilizzo in alternanza di granito e scorie vulcaniche rosse, che danno un piacevole effetto cromatico nella facciata, mentre il coro è uniforme in pietra vulcanica dal colore rossobruno.    La facciata occidentale è a capanna dai lievi salienti e presenta nel timpano un semplice oculo, poco sopra il portale. Questo è ampio e a tutto sesto, definito da cinque ghiere con conci alternati chiari (granito) e scuri (scorie), terminanti all’esterno con una cornice ugualmente bicroma. Reggono le ghiere due colonnette in granito grigio scuro (vaugnerite) alternate a due pilastri lisci, per parte. Le colonne sono concluse da due capitelli fogliati, quelli esterni, e due figurati, quelli interni. A sinistra sono rappresentati un angelo e un personaggio che porta un oggetto quadrato, forse un monaco o un pellegrino, mentre quello a destra mostra un personaggio tra intrecci vegetali. Più che l’erosione del tempo, la difficoltà di riconoscere le figure è dovuta all’uso del granito, piuttosto che una più malleabile arenaria, che ha costretto ad una scultura meno fine. Gli stipiti del portale e la ghiera interna sono decorati da un fregio di bolle.  


Capitello di sinistra del portale con l'angelo affiancato da due personaggi

Il fianco settentrionale e quello meridionale, coperte da un rivestimento, sono forati da due semplici e strette monofore per lato.              L’abside è, come di frequente nell’Haute-Loire, in pietra vulcanica (scorie rosse) nonché poligonale esteriormente, divisa in cinque piani, e semicircolare internamente. Il paramento murario in pietre di medie dimensioni mostra un’apparecchiatura non molto ordinata e con spessi giunti di malta.       Tra abside ed aula, in corrispondenza dell’arco trionfale, si eleva il clocher-peigne (campanile a pettine), altro elemento caratteristico dell’Haute-Loire. Anche qui è aperto da quattro arcate che, in quelle centrali, accolgono due campane. A sud è la tourelle d’escalier (torretta scalare) per accedere al campanile.    All’interno, molto semplice, la navata classicheggiante è coperta da volta ribassata e l’arco trionfale, da cui si accede al coro, è impostato su colonne con capitelli fitomorfi.       L’abside semicircolare, coperta da volta a semicalotta, è scandita da cinque arcate su capitelli e colonne, di cui due cieche e tre forate da monofore strombate. Anche qui i capitelli sono di tipo fogliato.


L'itinerario del giorno nel sud dell'Haute-Loire ai confini con il Lozére

Foto e testi: Paolo Salvi


BIBLIOGRAFIA:

Régis THOMAS, Martin de FRAMOND, Bertrand GALLAND, ÉGLISES DE HAUTE-LOIRE,     Le-Puy-en-Velay, 2015

DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA

Le foto dell'interno sono di Raymond Faure




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