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  • Immagine del redattorePaolo Salvi

CHAMALIÈRES-SUR-LOIRE, (Haute-Loire, 43, Auvergne), Eglise prieurale Saint-Gilles

Aggiornamento: 2 dic 2023

ALVERNIA ROMANICA

In un borgo medievale ben conservato, posto sulla riva destra della Loira, che si incunea sinuosa nella vallata, probabilmente tra il 937 e il 945 venne costruito un oratorio dedicato a Notre-Dame. Sottoposto all’azione devastatrice di Guy de Polignac, nel XII secolo la chiesa venne ricostruita e avendo ricevuto delle importanti reliquie da Saint-Gilles ad Arles, assunse questa nuova denominazione. Pur in presenza di un cartolario dell’epoca, non si ha la data precisa della ricostruzione, che ebbe luogo nel terzo quarto del XII secolo, dopo il 1162, quando divenne priore Pierre III di Beaumont (1162-1173), epoca in cui la diocesi di Puy conosceva un’importante fioritura, mentre l’ultimo quarto conobbe un periodo di crisi. Verso la fine del XIV e del XVI secolo un altro periodo di crisi comportò interventi sulle parti alte del priorato con l’inserimento di opere a carattere difensivo (torrette di guardia e merlature).

ARCHITETTURA

La chiesa del priorato di Saint-Gilles è un esempio rappresentativo dell'arte romanica dell'Alvernia, in particolare del Velay. Di chiara ispirazione cluniacense, si caratterizza, oltre che per le notevoli dimensioni, per la sobrietà, l’equilibrio delle parti e la grazia compositiva. Come in altri luoghi del Velay, principalmente nella cattedrale di Le-Puy, si possono rilevare influenze arabe, riconducibili alle arcate polilobate del fianco meridionale.

I sostegni sono pilastri quadrangolari con semicolonne addossate su ognuno dei quattro lati, che reggono arcate longitudinali e trasversali a pieno centro.

La volta mediana, scandita da sottarchi a doppia ghiera (arcs doubleaux) crollata in epoca imprecisata, venne ricostruita ad inizio del ‘900 dall’architetto Nodet, che aveva l’unico intento di restituitre alla chiesa l’aspetto primitivo.

Oltre le navate è un transetto poco sporgente e sulla crociera la cupola impostata su trombe, che all’esterno è mascherata dal parallelepipedo della tour-clocher, anch’essa ricostruita nel secolo scorso seguendo il disegno originale.

Ad oriente, dopo una breve campata rettilinea, si apre, ad abbracciare le tre navate, l’ampio coro, con volta a semicalotta sferica, privo di deambulatorio, ma su cui si aprono direttamen-te quattro cappelle radiali semicircolari, come anche nella non lontana Saint-Paulien.

La facciata occidentale, costruita in conci di media grandezza di grés di Blavozy e tufo, è fiancheggiata da due rozze torrette cilindriche angolari, aggiunte nel XVI secolo. Due possenti contrafforti la tripartiscono e si concludono con un cappuccio triangolare ad inquadrare la triplice arcata cieca, aperta al centro da un ampio finestrone, sormontato da un timpano liscio, secondo modelli diffusi nella regione. Sulle porzioni laterali si aprono due ampie monofore a tutto sesto ad illuminare le navate laterali.

L'abside si vede all'esterno alzarsi su due piani: in basso absidiole ed arcate su colonnine forate da finestre, ed in alto sette arcate, anch'esse su colonnine con capitelli scolpiti, tre delle quali forate con un oculo.

L'attuale campanile quadrato, posto all'incrocio del transetto, culminante a 18 metri, risale al 1900, e sostituisce il vecchio campanile, che durante la Rivoluzione si preferì demolire piuttosto che riparare. È coronato da una banderuola con un gallo in bronzo del XII secolo, e ospita tre campane, una delle quali pesa 420 kg.

All'interno i capitelli sono scolpiti con animali fantastici, vegetazione e figure umane. Sul retro dei due pilastri del coro rimangono tracce di affreschi duecenteschi, raffiguranti un Cristo pantocratore e una Vergine col Bambino seduta tra due angeli. Alcune lastre della chiesa sono infatti frammenti lapidari di tombe le cui incisioni illustrano le diverse funzioni del defunto.

All'ingresso della chiesa si trova un'acquasantiera in pietra, scolpita all’inzio del XII secolo dai monaci cluniacensi, e poi donata alla chiesa di Chamalières. Questa acquasantiera, come un pilastro quadrangolare scolpito, è alta 135 cm e costituita da vere e proprie statue, due per lato disposte negli angoli; esse raffigurano quattro personaggi, che hanno in comune di aver annunciato la venuta di Cristo: due profeti (Isaia e Geremia) e due re (Davide e Salomone).

Diversi dipinti monocromi fiancheggiano la parete della navata sinistra.

Sul fianco nord della chiesa sono i resti del chiostro, costruito nel XII secolo, di cui rimangono alcune arcate addossate al transetto. Sul lato settentrionale dell'edificio si apre un portale laterale della stessa epoca, che nella ghiera dell’arco mostra sculture zoomorfe con animali che si inseguono.