STORIA La chiesa era un priorato dipendente dall’abbazia di Le Monastier-sur-Gazeille, come riportato dal Cartolario di Saint-Chaffre della fine dell’XI secolo ed ancora attestato dalle bolle papali di Alessandro III (1179) e Clemente IV (1265) ed altri atti datati al 1291, 1327 e 1387. Il priorato nel XV sembra passare sotto l’influenza dell’abbazia di La Chaise-Dieu.
ARCHITETTURA
La chiesa di Notre-Dame, orientata, è costruita a ridosso della collina che a nord domina il villaggio di Chanaleilles, borgo su un altipiano a 1150 m d’altitudine.
È tutta costruita in granito della Margeride, zona limitrofa del Cantal, in blocchi di medie dimensioni, abbastanza uniformi e legati da ampi giunti di malta.
La facciata occidentale è cieca, se si eccettua un oculo nel timpano, ed il portale si apre nel fianco sud, tutto scandito da contrafforti aggiunti nel XX secolo. A destra dell’ingresso sono due cappelle e la sacrestia, mentre è del tutto particolare la terminazione ad oriente, piana con arcate sovrapposte, culminanti nel clocher-peigne (campanile a pettine) su due livelli: quattro arcate inferiori e due più piccole superiori, che accolgono, ognuna, una campana di differenti dimensioni. Venne realizzato nel XVI secolo, ma col tempo vennero addossate delle spalle di rinforzo a causa della grave pendenza che aveva assunto e, successivamente, fu interamente ricostruito. La maggior parte della costruzione è di epoca gotica, mentre risalgono al romanico l’arco trionfale e alcune parti del coro.
Il portale, tardogotico, è a sesto leggermente ribassato, con semplici stipiti e ghiere che alternano gole e tori e culmina con una cornice sopraciliare. Da esso si accede all’aula costituita da un’unica navata voltata a botte, senza sott’archi, per cui, in assenza di sostegni, non c’è alcuna divisione in campate. A nord si aprono due cappelle laterali e a sud una, tutte simili ma di diverse dimensioni, denunciando un disegno poco organico. A est segue
l’arco trionfale, leggermente acuto, con base colonna e capitello romanici che reggono un arco a doppia ghiera montato con cura. Esso dà accesso al coro poligonale, affiancato a settentrione come a meridione da due cappelle a formare una specie di transetto, di cui quella a sud coperta da volte a crociera su costoloni.
L’abside, con volta a semicalotta sferica, è stata profondamente rimaneggiata e manca di illuminazione diretta perché non vi sono finestrature nelle sue pareti. Nella strombatura dell’antica monofora romanica è infatti ricavata una nicchia che accoglie la statua lignea della Vierge en majesté, la Madonna in trono col bambino molto diffusa in Alvernia come nella Francia centrale.
Foto e testi: Paolo Salvi
BIBLIOGRAFIA:
Régis THOMAS, Martin de FRAMOND, Bertrand GALLAND, ÉGLISES DE HAUTE-LOIRE, Le-Puy-en-Velay, 2015
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