top of page
  • Immagine del redattorePaolo Salvi

CIVATE (LC, Lombardia), San Pietro al Monte

Aggiornamento: 1 mag 2023

LOMBARDIA ROMANICA di Francesco Sala

CIVATE (LC): San Pietro al Monte, Oratorio di San Benedetto

Sul monte Pedale, a metà costa, sorge il Monastero di San Pietro che si raggiunge dopo faticoso cammino, fatica che merita però di essere compiuta perchè, una volta arrivati alla meta ci si presenta uno spettacolo di incomparabile bellezza.



Ci appare per primo l'Oratorio di San Benedetto, l'edificio le cui forme ci richiamano l'iconografia battisteriale, ma che non fu mai Battistero, come dimostrato dal mancato ritrovamento di qualsiasi traccia sia di vasca sia di cordoli di scolo. E in quanto inimmaginabile all'interno di un'area monastica. Il monumento è costituito da un corpo centrale quadrato con tre absidi semicircolari e un avo rettangolare a occidente, quasi una piccola aula. La muratura è in pietre sgrossate e ben allineate, la decorazione è ad archetti pensili con cornice sottotetto a denti di sega. L'interno è spoglio, ci sono tracce di antichi intonaci, pertanto si presume fosse interamente affrescato. La mancanza di decorazioni, in compenso, dilata la spazialità e sembra moto più grande di quello he è in realtà. L'unico pezzo decorato di questo Oratorio è il piccolo altare che presenta tre lati, escluso quello orientale, affrescati. Sulla facciata il Cristo Benedicente con nella mano un libro aperto che reca la scritta: EGO SUM LUX MUNDI. alla sua sinistra la Madonna che si rivolge verso di lui, alla destra San Giovanni. Sul fianco destro la figura di San Benedetto con nella mano destra il Pastorale e nella sinistra un libro sul quale è scritto: EGO SUM BENEDICTUS ABA. Gli affreschi di questo altare sono lontani dalla raffinatezza Ottoniano-Bizantina che troveremo in quelli della vicina chiesa di San Pietro. Il tratto marcato, la scelta dei colori, li pongono in contatto con i cicli di Malles, di Naturno ed altri.


Lasciamo San Benedetto e accostiamoci alla Basilica di San Pietro al Monte: è composta da un corpo rettangolare con due absidi, una a occidente e una a oriente, sotto questa si stende la Cripta. Esternamente a questa abside corre un vasto atrio semicircolare su due piani: il superiore in corrispondenza della chiesa, l'inferiore alla cripta. In buona parte ricostruito, vi si aprono eleganti bifore e verso oriente prosegue in un vestibolo quadrato al quale si accede tramite una maestosa scala in pietra. Lo schema planimetrico è in sè semplice, diventa insolito per la presenza di due absidi contrapposte. Alcuni la vorrebbero già in origine nelle forme attuali, molti parlano di una originaria chiesa rettangolare con una sola abside rivolta ad oriente e di rimaneggiamento posteriore. troppi elementi concorrono a indicare questa ultima ipotesi coma la più plausibile e cioè: la differenza di muratura e decorazione fra l'abside occidentale e il resto della chiesa, poi il fatto che la cripta si stenda sotto l'abside orientale ed infine i segni del distacco della muratura fra l'ambulacro esterno e l'abside orientale. Una probabile successione delle vicende costruttive potrebbe essere: sopra un primo nucleo altro-medievale (accertato peraltro negli ultimi interventi di scavo) venne costruita verso la metà, o poco dopo, dell'XI secolo la Basilica rettangolare con abside e cripta, alla fine del secolo si verificò l'ampliamento della chiesa con l'aggiunta della seconda abside, dell'ambulacro esterno e la trasformazione interna dell'abside orientale che diventerà l'ingresso della chiesa. Ma più che per la struttura architettonica, abbastanza comune nell'architettura romanica, fatta eccezione per la parte orientale, appena vista, del tutto insolita, è la cospicua decorazione in STUCCO e ad AFFRESCO l'argomento di maggior interesse nel complesso di San Pietro. Lo STUCCO è il materiale con cui viene eseguita tutta la decorazione scultorea della chiesa. Dal punto di vista tecnico lo stucco presenta, rispetto alla pietra, una maggiore malleabilità e duttilità d'impiego e meglio si presta a realizzare sbalzi e chiaroscuri arditi, con tratti espressivi violenti, con poche sfumature. La decorazione scultorea della cripta è andata in gran parte perduta e vi posso presentare solo pochi scatti fotografici: vedremo le colonne in Ghiandone dalle quali è scomparso il rivestimento in stucco e rimangono, solo in modo parziale, i capitelli fogliati e ciò che rimane della Presentazione di Gesù al Tempio.

Vedremo i due Plutei, o parapetti, fra le colonne tortili che sostengono la seconda volta a crociera dell'ingresso: il Grifo e la Chimera, figure tratte dai "bestiari" e che simboleggiano il Male. Le figure campeggiano su un fondo uniforme entro una cornice decorata e c'è un gusto linearistico realizzato però con un tratto sì sottile, ma corposo e forte. L'elemento artistico più rilevante dal punto di vista sia plastico che architettonico è certamente il ciborio.

Presenta notevoli somiglianze con quello di Sant'Ambrogio a Milano e si differenzia da questo per la qualità dei materiali usati e per una maggiore snellezza architettonica. Il fronte verso la navata raffigura la CROCIFISSIONE e l'iconografia è di chiara matrice bizantina, col Cristo vivente, il corpo intatto, nemmeno scalfito dai chiodi, semplicemente in piedi con le braccia aperte, nel segno della Croce, ma non in Croce; ai lati aria e Giovanni. In alto, accanto al capo del Cristo, due piccole facce tonde: il Sole e la Luna, simboli dell'intero Cosmo. A nord è rappresentata la RESURREZIONE con l'Angelo seduto sulla tomba che annuncia alle Pie Donne il grandioso avvenimento. Due piccoli soldati custodiscono un sepolcro ormai vuoto. A sud è riprodotta la PARUSIA con il Cristo Benedicente in Mandorla sostenuta da due Angeli. Infine a ovest possiamo ammirare la raffigurazione della DEDICATIO o TRADITIO LEGIS ET CLAVIS con il Cristo in Trono che consegna a San Pietro e a San Paolo i sacri simboli e i due Discepoli si inchinano in segno di deferenza. Sopra i capitelli sono rappresentati i Simboli degli Evangelisti, ne mostrerò due, molto belli per la loro raffinatezza sia esecutiva che figurativa: il BUE di Luca e l'UOMO (o l'Angelo) di Matteo. Infine la cupola interna del Ciborio dove nei pennacchi di scarico, quattro Angeli sorreggono la semisfera con la mano destra, mentre con la sinistra trattengono delle piume, sono i quattro Angeli dell'Apocalisse che trattengono i venti. Nella semisfera un AGNELLO al centro è circondato da diciotto figure, i BEATI, otto in veste bianca e dieci con il mantello color porpora sopra la veste (nella visione celeste dell'Apocalisse, si dice: ".....di cui una parte ha lavato le sue vesti nel sangue dell'Agnello"). Continuiamo con la decorazione pittorica spostandoci all'esterno dove sopra il portale d'ingresso ricavato nell'abside orientale, ritroviamo la TRADITIO LEGIS o DEDICATIO, ho scritto ritroviamo in quanto l'avevamo già trovata, in scultura, su uno dei frontoni del Ciborio. Là il Cristo era assiso in Trono, qui è in piedi, a mezzo busto, quasi che il resto del corpo sia costituito dalla porta stessa e porge a San Pietro le Chiavi e a San Paolo il libro della Verità, il Vangelo. Gli Apostoli hanno le mani velate in segno di rispetto per ciò che stanno ricevendo da Cristo. Rientriamo nella Basilica e gli affreschi che pubblicherò sono solo una parte dello splendido ciclo, quelli cioè meglio illuminati naturalmente (non uso abitualmente luce artificiale, ma solo quella naturale che trovo all'interno del monumento al momento della visita). Iniziamo con la CAPPELLA DEGLI ANGELI, dove sulla parete di destra e nelle vele triangolari troviamo i SETTE ANGELI DELL'APOCALISSE, con le trombe del SETTIMO SIGILLO. Nella fascia sottostante il catino absidale vediamo rappresentate le SETTE CATEGORIE ANGELICHE: Angeli, Arcangeli, Principati, Potestà, Virtù, Dominazioni e Troni, mentre i CHERUBINI e i SERAFINI dalle sei ali, dal corpo rivestito di piume e con ai piedi le ruote di fuoco, sostengono il Cristo Pantocratore nella Mandorla. Sulla prima volta a crociera del piccolo corridoio d'ingresso Cristo, al centro, domina la GERUSALEMME CELESTE, fedele alla descrizione dell'Apocalisse: città quadrata, con agli angoli le quattro VIRTU' CARDINALI: Prudenza, Giustizia, Fortezza e Temperanza e nelle mura si aprono dodici porte. Al centro della città, come già detto, vediamo il Cristo su un Globo con ai lati gli Alberi della Vita e ai suoi piedi l'Agnello Sacrificale, ferito ma vivi, simbolo della sua morte e resurrezione (splendido affresco!).

Nella volta successiva i quattro Fiumi del Paradiso: GEON, FISON, TIGRI, EUFRATE. Al centro, in un cerchio, le prime delle due lettere intrecciate del nome di Cristo e sono affiancate dall'ALFA e dall'OMEGA, il Principio e la Fine.

Per ultimo, sul lunettone sopra i tre archi, l'affresco capolavoro del ciclo: L'APOCALISSE. Domina al centro la Maestà di Cristo Vincitore, purtroppo in parte mutila, e ai suoi piedi un terribile Dragone Alato, simbolo del Male, viene trafitto dalle schiere angeliche. La dimensione, la sua conservazione fanno di questo affresco uno dei pezzi più interessanti di tutta la pittura romanica in Italia.

Foto e Testi di Francesco Sala:


Didascalie:

1 - CIVATE (LC), San Pietro al Monte. Il complesso sulla montagna.

2 - All'arrivo ci si presenta l'Oratorio di San Benedetto.

3 - Oratorio di San Benedetto.

4 - Oratorio di San Benedetto, vista absidale.

5 - Oratorio di San Benedetto, altare affrescato.

6 - Oratorio di San Benedetto, altare affrescato, la Vergine.

7 - Oratorio di San Benedetto, altare affrescato, San Giovanni.

8 - Oratorio di San Benedetto, altare affrescato, San Benedetto, su un fianco.

9 - Basilica di San Pietro al monte, fianco ovest

10 - Basilica di San Pietro al monte, fronte con scalinata e nartece dell'abside

11 - Basilica di San Pietro al monte, scalone di accesso e portale nell'abside

12 - Basilica di San Pietro al monte, portale nell'abside anteriore

13 - Portale, particolare del Cristo nella rappresentazione della "TRADITIO LEGIS ET CLAVIS" (Il volto del Cristo, originariamente in stucco era crollato e, purtroppo, è stato rifatto dipinto)

14 - Particolare di San Pietro che riceve le chiavi, ed ha le mani velate.

15 - Particolare di San Paolo che riceve il Libro della Verità, e ha le mani velate.

16 - Cripta: la cripta con le colonne in Ghiandone e i capitelli, con ciò che resta, in stucco.

17 - Cripta: Particolare della "Dormitio Virginis"

18 - Basilica: Un pluteo con la Chimera.

19 - Basilica: Altro pluteo con il Grifone.

20 - Ciborio

21 - Ciborio: la Crocefissione.

22 - Ciborio: l'Angelo annuncia alle Pie Donne la Resurrezione.

23 - Ciborio: la "Traditio Legis et Clavis".

24 - Ciborio: la "Parusìa".

25 - Ciborio: Tetramorfo, il bue di San Luca.

26 - Ciborio: Tetramorfo, l'Angelo di San Matteo.

27 - Ciborio: affresco nella vela uno degli Angeli che trattengono i venti.

28 - Ciborio: affresco nella cupola raffigurante l'Apocalisse.

29 - Endonartece: la Cappella degli Angeli, un Angelo tubicino.

30 - Endonartece: la Cappella degli Angeli, un Angelo tubicino, particolare.

31 - Endonartece: la Cappella degli Angeli, altro Angelo tubicino.

32 - Endonartece: la Cappella degli Angeli, un Angelo serafino.

33 - Endonartece: la Cappella degli Angeli, particolare delle Gerarchie Angeliche.

34 - Endonartece: la Cappella degli Angeli, Il Cristo in Mandorla nella volta.

35 - Endonartece: la Cappella degli Angeli, Il Cristo in Mandorla nella volta, particolare.

36 - Endonartece: la Gerusalemme Celeste, sopra la volta del corridoio d'ingresso.

37 - Endonartece: la Gerusalemme Celeste, particolare del Cristo.

38 - Endonartece: sulla volta a crociera che segue il corridoio d'ingresso: i Quattro Fiumi del Paradiso Terrestre.

39 - Endonartece: i Quattro Fiumi del Paradiso Terrestre, particolare del fiume Geon.

40 - Endonartece: i Quattro Fiumi del Paradiso Terrestre, particolare di altro fiume.

41 - Controfacciata: il Lunettone con raffigurata l'Apocalisse.

42 - Controfacciata: l'Apocalisse, particolare delle schiere Angeliche che trafiggono il Drago.

43 - Planimetria del complesso (da la Lombardia, 1978, Jaca Book)

44 - Misure del complesso (da la Lombardia, 1978, Jaca Book)

45 - Itinerario romanico di IAM della zona di Civate









26 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti
bottom of page