STORIA
Dall’825 nel territorio era documentata una chiesa dedicata a Sanctus Abundus come una seconda a Santa Caterina. Entrambe facevano parte di un territorio carolingio dalla cui divisione discende la località di Saint-Haon. La chiesa da possesso del demanio reale venne donata nell’XI secolo al vescovo di Le-Puy e da questi al capitolo della cattedrale che la tenne da prima del 1164 alla Rivoluzione. È probabilmente a questa data che l’edificio venne ricostruito, tanto che la maggior parte dell’edificio è datata alla seconda metà del XII secolo. Intorno al 1472 una cappella gotica venne aperta nella terza campata verso sud. Nel 1754 venne ordinati dal Capitolo dei lavori di riparazione. Nei secoli XVIII-XIX non ci furono modifiche sostanziali all’edificio medievale e solo nel 1890 vennero aggiunte due cappelle come a formare i bracci del transetto e la sacrestia. Nel 1992-95 sono stati restaurati la navata, il campanile e la copertura.
ARCHITETTURA
La chiesa di Saint-Haon, costruita su un terreno in pendenza, poggia su massicci blocchi di basalto, sopra i quali la muratura è ben apparecchiata, tanto da essere priva di giunti di malta. Essa è ad aula unica composta di tre campate rettangolari, un’analoga campata dritta del coro seguita dall’abside poligonale sia all’esterno che all’interno.
La facciata occidentale è pressoché cieca, presentando solo un oculo nel timpano ed essendo serrata da due contrafforti sugli spigoli. Funge pertanto da facciata il fianco meridionale, dove, nella seconda campata, si apre il portale in un corpo leggermente aggettante entro cui vi è la sua profonda strombatura. Questo, semplicissimo, è privo di architrave e lunetta, con le molteplici ghiere lisce, toriche o a gola, che cadono su semplici mensole piane, giacché le sei colonnine che, come consuetudine dovevano formare gli stipiti, sono state asportate. Sempre nel fianco meridionale, in corrispondenza della terza campata, è una cappella di epoca gotica illuminata da una bifora a traforo trilobo, a cui segue addossata ma distinta nel paramento una cappella successivamente aggiunta, a sud come a nord, come a formare uno pseudo-transetto insistendo sulla campata del coro.
Secondo una variante diffusa nel Velay e nelle aree limitrofe (es. Cantal), il clocher-mur o clocher-peigne (campanile a pettine) è innalzato al di sopra dell’arco trionfale, piuttosto che sul muro di facciata come nei precedenti esempi di Arlampdes, Saint-Paul-de-Tartas, Saint-Arcons-des-Barges. Anche in questo caso è aperto da quattro fornici che accolgono altrettante campane e, ai lati, è serrato da due contrafforti culminanti in pinnacoli, mentre al centro del tetto a due falde che lo copre è una croce.
L’abside della chiesa, perfettamente orientata, è pregevole per alcune peculiari caratteristiche costruttive: la muratura ben apparecchiata apparentemente priva di giunti di malta, la conclusione in alto con gli archetti alla lombarda, assai rari nella regione. In particolare, gli archetti che sono in numero di tre per ognuno dei cinque pannelli absidali, poggiano su peducci a forma di testine umane o zoomorfe, unendo così il tipo alla lombarda con i modiglioni antropomorfi, frequenti in Alvernia. Inoltre, gli archetti sono formati da sei conci ben squadrati, di cui quelli esterni condivisi dagli archetti adiacenti, e il profilo interiore di questi è torico, mostrando una particolare cura costruttiva. Infine, lo spazio liscio intercluso è a fasce alternate di granito grigio chiaro e scorie vulcaniche brune scure, che fanno risaltare la decorazione di gronda, accentuando le parti in rilievo.
L’abside è illuminata da tre strette monofore a largo strombo liscio, di cui ben rifiniti sono i conci cuneiformi dell’arco, perfettamente integrati nella muratura con sottili commessure lineari.
All’interno l’aula ha una copertura a volta a botte acuta sostenuta da archi trasversali a scandire le tre campate, seguiti dall’arco trionfale che dà accesso al coro, più basso, sempre voltato a botte leggermente ogivale e di seguito dall’abside con volta a semicalotta poligonale. Queste volte sono impostate su una cornice continua concava a quarto di cerchio (mezza scozia). Le arcate sono sorrette da semicolonne addossate alla muratura concluse da capitelli fitomorfi, a palmette o fogliati.
Le pareti laterali sono scandite da arcate ogivali cieche e nella terza campata si apre sempre sotto un’arcata ogivale la cappella gotica della Santa Vergine, coperta da volta a crociera costolonata. A fianco del coro sono due cappelle più recenti voltate a crociera, la cui epoca di costruzione è indeterminata.
Nella prima campata è un’ampia arcata in muratura a sesto ribassato, che sostiene la tribuna, di epoca gotica.
L’aula è tutta intonacata e dipinta di bianco, le pareti e le volte, e di grigio, arcate colonne e capitelli, mentre l’abside e la calotta di ocra. Sulla volta della prima campata sono motivi a festone dipinti a grisaille, datati al XVI o XVII secolo, e uno stemma araldico di rosso con fascia d'oro, coronato, sostenuto da due leoni, stemma di Saint-Haon.
Nella navata appaiono rare tracce di pitture murali.
Foto e testi: Paolo Salvi
BIBLIOGRAFIA:
Régis THOMAS, Martin de FRAMOND, Bertrand GALLAND, ÉGLISES DE HAUTE-LOIRE, Le-Puy-en-Velay, 2015
DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA
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